Numeri da grandi occasioni e interventi di grande prestigio e di forte tensione emotiva e culturale: questo in sintesi il bilancio del Seminario distrettuale sul tema “Il valore della leadership: etica-educational-economica”, svolto a Matera sabato 20 gennaio 2018.
Tanti i presenti nell’accogliente salone del Palace Hotel della città dei Sassi, capitale europea della cultura 2019, ad aver accolto l’invito del Governatore del Distretto 2120 del Rotary International, Gianni Lanzilotti: rotariani giunti dai Club di Puglia e Basilicata e, soprattutto, tantissimi giovani, circa duecento fra rotaractiani e alunni delle ultime classi delle Scuole superiori di Matera, a consolidamento di un rapporto sperimentato d’interazione operativa fra queste ultime e il locale Rotary Club. Nel totale si sono potute contare circa cinquecento presenze, un numero sicuramente importante per un appuntamento formativo, e ciò va detto anche a merito del Comitato organizzatore presieduto dal Presidente del R.C. Matera, Francesco Potenza (con il PDG Domenico Lamastra Presidente onorario) e coordinato con efficacia e passione dall’assistente del Governatore, Antonio Braia.
Aperto dal segretario distrettuale, Mauro Magliozzi, il Seminario ha subito messo le carte in tavola con il saluto del Prefetto di Matera, Antonella Bellomo, che ha richiamato il senso di una leadership fondata sull’adempimento del proprio dovere come messaggio da indirizzare alle nuove generazioni, e con l’appello del Presidente della Confindustria di Basilicata, Pasquale Lorusso a una leadership che guardi alla modernizzazione e sia in grado di anticipare il futuro. In piena sintonia si è posto pure il saluto dell’Assessore al Comune di Matera, Paola D’Antonio, rotariana, intervenuta in rappresentanza del sindaco Raffaello De Ruggeri.
Il Governatore del Distretto 2120, Gianni Lanzilotti, ha rilanciato il tema anche alla luce dei progetti distrettuali, come “Sorelle d’UNESCO” e “Ready to Start-Wake Up”, tutti coerentemente e organicamente mirati al riconoscimento del ruolo creativo e imprenditoriale delle nuove generazioni, chiamate a esser leader per lo sviluppo del territorio secondo percorsi nuovi e tecnologicamente avanzati.
“La leadership, nella rilettura rotariana, non è la capacità di imporre il proprio punto di vista, ma l’esercizio di un ruolo etico di guida, che realizzi la partnership per raggiungere obbiettivi comuni di servizio e di utilità per tutti. Il leader costruisce il suo ruolo sull’affidabilità, riconosciutagli dall’esterno, e sulla capacità di disegnare un futuro di speranza”. Così il PDG Rocco Giuliani, istruttore federale nella sua prolusione.
Di rincalzo l’assistente del Governatore, Antonio Braia, ha esaltato, come fondamento della leadership, l’intuizione, la visione aperta al futuro e, quindi, all’innovazione, e la capacità di porre al centro dell’azione le persone. “Il leader –ha detto- non cerca le persone di talento, ma il talento nelle persone”. Applaudita la sua conclusione: “Leader è colui che sa creare un mondo a cui tutti gli altri desidereranno poi appartenere”.
La fase di approfondimento è stata affidata a una tavola rotonda, moderata da Angelo Di Summa, responsabile della comunicazione del Distretto, che, in una prospettiva multidisciplinare, ha raccolto i contributi di “leaders” di prestigio internazionale, personaggi di assoluta eccellenza nei campi dell’imprenditoria, dell’Università e della governance. Stiamo parlando di Giulio Fumagalli Romario, socio del Rotary Club Monza Est, imprenditore al vertice di un gruppo leader europeo nei settori della produzione di gas tecnici e dell’assistenza domiciliare; di Margherita Mastromauro, direttrice generale del Pastificio Riscossa dei Fratelli Mastromauro S.p.A. e già Deputato al Parlamento italiano; di Mario Castellana, epistemologo, Ordinario di Filosofia della Scienza presso il Dipartimento di Storia Società e Studi sull’uomo dell’Università degli Studi del Salento e di Ernesto Somma, Capo di Gabinetto del Ministro dello Sviluppo Economico (MISE), Ordinario di Economia industriale presso l’Università degli Studi di Bari e Presidente di Tecnopolis Parco Scientifico e Tecnologico S.c.a.r.l., anch’egli socio rotariano.
Pur nella particolarità delle diverse esperienze di partenza, il dibattito è vissuto di particolari consonanze prospettiche nella ricerca definitoria della nuova figura di leader, non più “capo” o portatore di doti innate di carisma, ma persona attiva, capace di aprire nuove strade e di unire la capacità di pre/visione e di visione con quella di motivare e coinvolgere, determinando aggregazione e sinergie. Leader non si nasce, ma si diventa (Castellana), contando anche sul coraggio. Perché il leader spesso è anche destinato a non essere compreso o ad essere osteggiato, proprio perché proiettato in un futuro che molti contemporanei non riescono a cogliere. Mario Castellana ha ricordato insistentemente la figura di Adriano Olivetti, imprenditore dotato di senso del futuro, di apertura alla innovazione tecnologica (fu l’inventore del computer), di sensibilità umana e attenzione alle marginalità (sua fu pure l’iniziativa di studiare il “caso Matera”, allora considerata simbolo della subalternità sociale e economica del Sud d’Italia), incompreso e combattuto fino alla emarginazione proprio perché aveva aperto prospettive troppo in avanti rispetto ai tempi. Con lui ha ricordato Enrico Mattei, anch’egli vittima di un disegno di innovazione e di creazione di nuovo potere.
Forte e ripetuto è stato da parte di tutti l’appello a una “leadership di valori”, nello spirito della visione rotariana, e di un esercizio dell’imprenditorialità che rimanga attenta al benessere collettivo e al destino del pianeta. Così Fumagalli Romario ha raccontato l’esperienza della sua azienda, da un lato preoccupata dell’ambiente (ha parlato di chimica pulita), dall’altro tesa a fare comunità rispetto agli stessi dipendenti: una scelta mai tradita neanche in presenza di situazioni di crisi aziendale. Appassionato il suo appello ai giovani a non dimenticare mai le ragioni del cuore e dell’empatia nelle relazioni con gli altri in ogni campo di azione, compresi quelli professionali. La dimensione “democratica” della leadership è stata fortemente richiamata dalla Mastromauro, che ha rivendicato in particolare all’universo femminile doti di intuizione e pragmatismo necessarie alle definizione moderna del leader. In definitiva la tavola rotonda è stata una appassionata ricerca della figura nuova del leader e di una leadership fondata sul “noi” (come suggeriva il logo del Seminario graficamente centrato sulle lettere WE) e non sulla teoria del “grande uomo”: una visione in linea con quanto sostenuto qualche giorno prima a San Diego dal segretario internazionale del Rotary, John Hewko; una leadership calibrata soprattutto sul coinvolgimento interpersonale a base valoriale e sul protagonismo di previsione e controllo dei cambiamenti, tecnologici sociali e produttivi, sempre più numerosi e sempre più veloci , in tempi di “impresa 4.0” e di intelligenza artificiale (Somma).
Al termine, ha tirato le conclusioni il Governatore Gianni Lanzilotti, il quale, indicando ai giovani presenti la via della futura leadership, ha lanciato un appello specialissimo: “Impegnatevi per essere i leader di domani, ma dopo non andate via, perché questo territorio ha bisogno di voi”.
a.d.s.